Vogliamo riflettere oggi sulla realtà dell’Oratorio e sul come renderlo sempre più operativo. Sappiamo che il senso profondo della vita cristiana è vivere l’incontro con il Signore e darne testimonianza agli altri. Si annuncia Gesù come salvatore, ci si adopera per vivere in comunione con Lui e, progressivamente, ci si indirizza verso una esistenza incentrata sul servizio e la comunione.
Ecco, l’oratorio è il mezzo attraverso il quale ci si educa alla testimonianza della vita vissuta nel servizio di coloro che si incontrano. Ce lo ricorda S. Giovanni Bosco, quando afferma che l’attività degli oratori aiuta ad essere “buoni cristiani e onesti cittadini”.
Si può dire che l’oratorio nasce quando una comunità, genitori e figli, cominciano a porre attenzione alla dimensione educativa. Questo conduce a progettare e vivere proposte di formazione e di accompagnamento alla vita dei ragazzi e degli adolescenti e iniziative offerte alle famiglie e con le famiglie.
Nell’oratorio si progettano e si realizzazione tutte quelle proposte che possono far “crescere la vita”: per i ragazzi, gli adolescenti, gli adulti, gli anziani. Ad ogni livello e in ogni modo, purché leale. Attraverso l’Oratorio poi, è possibile incrementare la conoscenza e la stima reciproca per progettare assieme, facendolo divenire così una forma concreta di comunità.
Non è quindi solo campo da gioco o solo per i ragazzi. Può diventare il luogo di appoggio delle famiglie per una loro crescita sana e cristiana. Per loro e i loro figli.
Nella nostra Comunità abbiamo le strutture necessarie sia a Marlia che a Matraia e S. Pancrazio; si tratta di organizzarci con un progetto comunitario. E’ necessario costituire un gruppo coeso, pensante, propositivo e attivo e l’ Associazione ANSPI può aiutare in questo. Essa è da promuovere per avere come iscritti non solo ragazzi che giocano, ma adulti che hanno il senso di appartenenza ad una realtà che ritengono positiva e nella quale sono disposti a collaborare. E’ una sfida da accogliere per il futuro di una comunità.