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Elena Guerra

(1835 - 1914)

Venerabilità:

- 26 giugno 1953

- Papa  Pio XII

Beatificazione:

- 26 aprile 1959

- Papa  Giovanni XXIII

Canonizzazione:

- 20 ottobre 2024

- Papa  Francesco

-Ricorrenza:

11 aprile

- 11 aprile

Fondatrice della Congregazione delle Oblate del Santo Spirito, dette Suore di Santa Zita; si dedicò alla meditazione della Parola di Dio e allo studio dei Padri della Chiesa. Dopo un pellegrinaggio compiuto a Roma con il padre, nacque in lei il desiderio di consacrarsi a Dio

VITA  E  OPERE

Nascita, infanzia e gioventù

Elena Guerra nacque a Lucca, Italia, il 23 giugno 1835 da genitori appartenenti alla nobiltà locale e fin da piccola ricevette, insieme ai due fratelli, una buona educazione.

Dopo la Cresima, impartitale a otto anni, senza che nessuno la guidasse, avvertì una specialissima devozione verso lo Spirito Santo: «Da allora», scriverà più avanti, «quando mi trovavo in chiesa per la novena di Pentecoste, mi sembrava di essere in paradiso».

Dopo la prima Comunione, ottenne di potersi accostare all’Eu­caristia tutti i giorni, sempre più attratta dall’amore verso Dio. In famiglia un suo fratello si stava preparando al sacerdozio ed Elena avrebbe voluto anch’essa partecipare alle lezioni dei professori che il papà faceva venire in casa per istruire il figlio, ma la mamma vi si oppose, consentendole di imparare musica, pittura e ricamo.

Tuttavia lei, frequentando di nascosto le lezioni date al fratello e sottraendo ore al sonno, completò la propria istruzione imparando anche il latino.

Nel 1856 dava vita al “Giardinetto di Maria” e successivamente alle “Amicizie spirituali”, due forme di aggregazione femminile laicale che consentivano un reciproco aiuto spirituale tra le giovani; iniziative che precorrevano profeticamente i metodi moderni del­l’Azione Cattolica: le ascritte, infatti, dovevano impegnarsi a vivere integralmente la vita cristiana. L’anno seguente però Elena fu colpita da una grave malattia che la costrinse ad una lunga immobilità.

Dopo aver recuperato la salute, chiese di essere ammessa tra le Dame di Carità, che visitavano i poveri e i malati a domicilio; e quando a Lucca imperversò il colera, col consenso dei propri familiari si recava a trovare i malati, curandoli e confortandoli con le parole della fede.

 Nel cammino di maturazione spirituale, si concentrò soprattutto su temi ascetici e sui cardini della sua spiritualità: lo Spirito Santo, il Cenacolo, la Pente­coste. La rattristava il fatto di dover constatare che la maggior parte dei cristiani trascurava la devozione al Paraclito e per questo nel 1865 scrisse un opuscolo dal titolo “Pia Unione di preghiere allo Spirito Santo” per ottenere la conversione degli increduli, e diffuse la pratica delle sette settimane in preparazione alla Pentecoste; infine, nel 1889 fece stampare la novena intitolata “Nuovo Cenacolo” per suscitare «un generale ritorno dei fedeli allo Spirito Santo».

 Convinta della funzione della stampa come servizio fonda­men­tale per la Chiesa, la Guerra pubblicò numerosi scritti su problemi riguardanti le donne – spose, fidanzate, lavoratrici domestiche – e sulla scuola, per indirizzare insegnanti e alunni verso una cultura cristiana.

 Elena educò alla vita cristiana parecchie centinaia di giovani, tra le quali anche santa Gemma Galgani, la quale chiese di entrare nella nascente comunità, ma vi dovette poi rinunciare a causa di una forte crisi che ne aveva minato la salute in seguito alla morte della madre, del fratello Gino, seminarista a cui era legatissima, e del padre, oltre che per una pesante crisi economica che aveva colpito la famiglia.

 Le opere

Nel 1870, tornata da un pellegrinaggio compiuto a Roma con suo padre, Elena si sentì spinta a fondare un gruppo di Adoratrici del SS. Sacramento, ma ne fu dissuasa dal suo direttore spirituale, il gesuita padre Venanzi; successivamente, dopo aver letto la biografia di Sant’Angela Merici, volendo fare qualcosa per l’educazione della gioventù, ottenne dai suoi di fare un po’ di scuola ad alcune ragazze povere in casa di una Dama di Carità. Poi, con l’aiuto del parroco della cattedrale di Lucca, nel dicembre 1872 aprì una scuola privata per le figlie della borghesia e della nobiltà lucchese; l’opera, dopo alcune difficoltà, si consolidò e con il gruppo delle compagne che si erano unite a lei per svolgere questo tipo di apostolato, fondò l’Istituto di Santa Zita, formato da donne che inizialmente non facevano vita comunitaria ma si dedicavano all’istruzione e all’edu­cazione delle fanciulle.

 Per una decina d’anni dovette affrontare l’incom­prensione dei lucchesi, del clero e dello stesso Arcivescovo Arrigoni, nonché della sua famiglia. Nel 1882, lasciata la propria casa, in un palazzo acquistato coi fondi avuti in seguito alla divisione del patri­monio familiare, iniziò la vita di comunità con quelle che furono chiamate Oblate dello Spirito Santo. Successivamente, tramite Mons. Giovanni Volpi, Vescovo ausiliare di Lucca, scrisse a Papa Leone XIII esortandolo a indurre i vescovi e, tramite loro, i parroci a preparare i fedeli alla festa di Pentecoste con una novena possibil­mente predicata. Il Pontefice capì l’importanza di questo appello e con un “Breve” del 5 maggio 1895 esortò tutti i vescovi del mondo a fare questa novena per il ritorno dei dissidenti alla vera Chiesa. Suor Elena istituì poi l’associazione del “Cenacolo Permanente” e ne informò nuovamente il Papa, il quale con l’enciclica Divinum illud Munus del 9 maggio 1897 raccomandava esplicitamente ai fedeli la devozione allo Spirito Santo.

 Cinque mesi dopo, Egli ricevette in udienza privata Elena. Questa dal canto suo, avendo constatato che purtroppo il clero pareva poco interessato ad attuare quanto Leone XIII aveva racco­mandato, moltiplicò gli opuscoli per richiamare i parroci e i fedeli a questa devozione, e finanziò allo stesso scopo “missioni al popolo” in varie parti d’Italia. Anche stavolta il Pontefice appoggiò l’iniziativa, raccomandando con forza ai parroci di celebrare la novena di Pentecoste «tutti gli anni per il ritorno all’unità di tutti i credenti».

Gli ultimi anni

 Arrivò però anche l’ora delle tenebre. Tra il 1905 e il 1906 da alcune sue consorelle furono lanciate, contro di lei, accuse di cattiva amministrazione: le si imputava di dilapidare il patrimonio dell’Istituto con le sue pubblicazioni.

Le autorità ecclesiastiche la indussero a dimettersi da superiora e le proibirono di dare alle stampe altri scritti. Ella si dimise, obbedendo umilmente e offrì la propria vita per il bene della Chiesa. Nel suo diario scrisse: «È bello operare il bene, ma rimanere fermi per volere altrui, lasciarsi legare le mani senza ribellarsi, congiungen­dole in un supremo atto di adorazione e di perfetta adesione al volere di Dio, è opera ancor più sublime, è un trasformare la più umiliante situazione nell’azione più perfetta che possa fare la creatura».

 Gli ultimi tre anni Elena li trascorse nell’alternarsi di malattie e di dolori che ne provocarono la morte 1’11 aprile 1914. Era il Sabato Santo e la Fondatrice, dopo che si era fatta vestire, scese dal letto, baciò la terra e ripeté ad alta voce: «Credo!».

Le sue spoglie mortali riposano a Lucca nella cappella delle Oblate dello Spirito Santo, dove erano state traslate nel 1928.

"ITER" DELLA CAUSA

In vista della Beatificazione

Il consolidarsi della fama di santità portò nel 1930 all’apertura della Causa della sua Beatificazione con la celebrazione prima del Processo Informativo Ordinario negli anni 1930-1932 e poi di quello Apostolico negli anni 1939-1940, svolti nella Curia diocesana di Lucca. La validità giuridica degli atti di tutti i processi veniva riconosciuta il 13 aprile 1945.

Dopo aver superato positivamente l’iter canonico nelle cause di beatificazione e canonizzazione vigente in quel tempo, nel 1953 veniva pubblicato il decreto sull’eroicità delle virtù di Elena Guerra.

In vista della sua Beatificazione sono stati sottoposti alla valutazione della S. Congregazione dei Riti due presunti miracoli sui quali è stato regolarmente raccolto il materiale probatorio nel corso del Processo Apostolico celebrato nella Curia diocesana di Lucca, dichiarato valido il 16 ottobre 1953.

Concluso positivamente l’iter dell’approvazione dei due miracoli, il 26 aprile 1959 San Giovanni XXIII ha elevato Elena Guerra all’onore degli altari: era questa la prima beatificazione del suo pontificato.

In vista della Canonizzazione

La Postulazione della Causa presentò al Dicastero delle Cause dei Santi il caso della sopravvivenza e della successiva guarigione rapida, globale e duratura di un signore del Brasile da trauma cranico-encefalico gravissimo, sospetta morte cerebrale, complicanze sistemiche quali polmonite ed epatite. L’evento si verificò nel 2010.

La validità giuridica dell’Inchiesta diocesana celebrata nel 2013 presso la Curia diocesana di Uberlândia in Brasile fu riconosciuta con decreto del Dicastero delle Cause dei Santi il 9 luglio 2015.

Il 1° giugno 2023 la Consulta Medica ha dichiarato l’inspie­gabilità scientifica del caso.

Il giorno 9 gennaio 2024 si è riunito il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi per discutere gli aspetti teologici del presunto miracolo. All’unanimità è stato espresso parere affermativo, ravvisando così nell’evento in esame un miracolo operato da Dio per intercessione della Beata Elena Guerra.

I Padri Cardinali e Vescovi, nella Sessione Ordinaria del successivo 9 aprile hanno giudicato il caso in esame un vero miracolo attribuito all’intercessione della Beata.

Infine, Sua Santità Francesco ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare il Decretum super miraculo il 13 aprile 2024.

 

 

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L’iniziativa è stata lanciata il 2 ottobre da papa Francesco che, durante la Messa di apertura del Sinodo dei Vescovi, ha annunciato un doppio appuntamento di preghiera per la pace. «Per invocare dall’intercessione di Maria Santissima il dono della pace, domenica prossima mi recherò nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma dove reciterò il santo Rosario e rivolgerò alla Vergine un’accorata supplica; se possibile, chiedo anche a voi, membri del Sinodo, di unirvi a me in quell’occasione. E, il giorno dopo, 7 ottobre, chiedo a tutti di vivere una giornata di preghiera e di digiuno per la pace nel mondo».
La presidenza della Cei, raccogliendo l’appello del Pontefice, invita le comunità ad aderire alla preghiera del Rosario di domenica 6 ottobre e a vivere la giornata di preghiera e di digiuno del 7 ottobre. «Ogni giorno aumentano i pezzi di questa guerra mondiale che si abbatte su diversi popoli e numerosi luoghi, spesso dimenticati – afferma in una nota il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei –. Non dobbiamo stancarci di chiedere che tacciano le armi, di pregare perché l’odio faccia spazio all’amore, la discordia all’unione. È tempo di fermare la follia della guerra: ognuno è chiamato a fare la propria parte, ognuno sia artigiano di pace».
NELLA NOSTRA COMUNITA' PARROCCHIALE PREGHEREMO PER QUESTO SCOPO IN DUE MOMENTI:
- DURANTE LA PROCESSIONE CHE SEGUIRA' LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA DELLE ORE 16,30 A MARLIA
- LUNEDI' 7 ALLE ORE 18,00, SEMPRE A MRLIA, CON LA PREGHIERA DEL S. ROSARIO

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Preghiera al “Volto Santo” di Giovanni Paolo II

Visita pastorale all’Arcidiocesi di Lucca, 23-24 settembre 1989

 

Signore Gesù, crocifisso e risorto,

immagine della gloria del Padre,

Volto Santo che ci guardi e ci scruti,

misericordioso e mite,

per chiamarci alla conversione e invitarci alla pienezza dell'amore,

noi ti adoriamo e ti benediciamo.

 

Nel tuo Volto luminoso

apprendiamo come si è amati e come si ama;

dove si trova la libertà e la riconciliazione;

come si diviene costruttori della pace

che da te si irradia e a te conduce.

 

Nel tuo Volto glorificato

impariamo a vincere ogni forma di egoismo,

a sperare contro ogni speranza,

a scegliere le opere della vita

contro le azioni della morte.

 

Donaci la grazia

di porre te al centro della nostra vita;

di restare fedeli,

tra i rischi e mutamenti del mondo,

alla nostra vocazione cristiana;

di annunciare alle genti

la potenza della Croce e la Parola che salva;

di essere vigili e operosi,

attenti ai più piccoli dei fratelli;

di cogliere i segni della vera liberazione,

che in te ha avuto inizio

e in te avrà compimento.

 

Signore,

concedi alla tua Chiesa

di sostare, come la Vergine Madre,

presso la tua Croce gloriosa

e presso le croci di tutti gli uomini

per recare ad essi consolazione, speranza e conforto.

 

Lo Spirito che ci hai donato

porti a maturazione la tua opera di salvezza,

perché tutte le creature, liberate dai vincoli della morte,

contemplino nella gloria del Padre

il tuo Volto Santo,

che splende luminoso nei secoli dei secoli.

Amen.

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IL SANTO ROSARIO

Il Rosario si tratta di una preghiera meditativa basata sulle Sacre Scritture.
Quando recitiamo il Rosario, chiediamo a Maria di pregare per noi mentre cerchiamo di avvicinarci a suo figlio Gesù contemplando la sua vita, la sua morte e la sua risurrezione.

Nella sua lettera apostolica del 2002 Rosarium Virginis Mariae, Papa Giovanni Paolo II scrive che con il Rosario “il popolo cristiano si mette alla scuola di Maria, per lasciarsi introdurre alla contemplazione della bellezza del volto di Cristo e all’esperienza della profondità del suo amore.”

Il Rosario rimane una preghiera importante anche oggi. In maniera particolare preghiamo il  “il Santo Rosario per la pace” in risposta alla guerra nel mondo.
Inoltre, come esorta papa Francesco, preghiamo anche in preparazione al Giubileo 2025.

Il Rosario è la preghiera che accompagna sempre la mia vita; è anche la preghiera dei semplici e dei santi… è la preghiera del mio cuore.

Papa Francesco

 

Come pregare il Rosario

Inizia con il Segno della Croce.

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Tenendo in mano il crocifisso, recita il Credo degli Apostoli.

Io credo in Dio, Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno resuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre Onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, nella santa Chiesa cattolica, nella comunione dei santi, nel perdono dei peccati, nella resurrezione del corpo e nella vita eterna. Amen.

Sul primo grano, recita un Padre Nostro.

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano; e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori; e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.

Su ognuno dei tre grani successivi, recita un’Ave Maria.

Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te; tu sei benedetta tra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori ora e nell’ora della nostra morte. Amen.

Sul grano successivo, recita un Gloria al Padre.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Sulla più grande, annuncia il mistero e poi dì un Padre Nostro.

 

Su ognuno dei 10 grani più piccoli, recita un’ Ave Maria continuando a meditare sul mistero.

Alla fine della decina, dì un Gloria al Padre.

Poi recita la preghiera di Fatima:

Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia.

 

Ripeti questo schema per le decine che ti rimangono.

Padre Nostro -> 10 Ave Maria -> Gloria -> O Gesù mio (preghiera di Fatima)

 

Dopo le 5 decine, concludi la preghiera con un Salve Regina.

Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime.

Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo Seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria!

Prega per noi, Santa Madre di Dio.

Affinché affinchè siamo fatti degni delle promesse di Cristo.

Chiudi con la preghiera conclusiva.

Preghiamo:

Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre;
tu, che all'annunzio dell'angelo ci hai rivelato l'incarnazione del tuo Figlio,
per la sua passione e la sua croce, con l'intercessione della Beata Vergine Maria, guidaci alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore. Amen
.

 

I misteri del Rosario

Ognuna delle cinque decine del Rosario si sofferma un momento speciale del Mistero Pasquale.

Ci sono quattro serie di misteri – quelli Gaudiosi, Dolorosi, Luminosi e Gloriosi – e ognuno di questi contiene cinque episodi cruciali della vita di Gesù. Quando preghiamo il Rosario, entriamo in una di queste serie di misteri, meditandoli attraverso gli occhi di Maria, la discepola che era più vicina a Gesù e che lo conosceva meglio. La Chiesa ha una tradizione secondo cui prega i misteri in base ai diversi giorni della settimana; la Chiesa segue questo schema:

 

Lunedì: i misteri gioiosi

Martedì: i misteri dolorosi

Mercoledì: i misteri gloriosi

Giovedì: i misteri luminosi

Venerdì: i misteri dolorosi

Sabato: i misteri gioiosi

Domenica: i misteri gloriosi

 

I misteri della Gioia (Lunedì, Sabato)

I Misteri Gioiosi ci invitano a contemplare l’Incarnazione e ci fanno entrare nella meraviglia di Gesù che viene sulla terra come un bambino.
Vediamo l’incredibile storia che si svolge attraverso gli occhi di Maria

  1. l’angelo appare (L’Annunciazione),
  2. il saluto di sua cugina Elisabetta (La Visitazione),
  3. la nascita del suo figlio (La Natività)
  4. e gli eventi più importanti che indicano chi è questo bambino e cosa farà. (La presentazione
  5. e il ritrovamento di Gesù nel Tempio).

Siamo invitati a fare come ha fatto Maria, riflettendo su questi nel proprio cuore, come vediamo in (Luca 2:19).

 

I misteri Dolorosi (Martedì, Venerdì)

I misteri Dolorosi ci aiutano a rivivere la passione e la morte di Gesù. Non solo ricordiamo quegli eventi, ma ci entriamo dentro:

  1. vegliamo con Gesù nella sua angoscia prima del suo arresto (l’Agonia nell’orto degli Ulivi).
  2. Entriamo nella sua sofferenza con la “Flagellazione di Gesù alla colonna”,
  3. “l’incoronazione di spine di Gesù”
  4. e “la salita di Gesù al calvario con la Croce“
  5. … per poi trovarci ai piedi di quella croce vicini a Maria e assistere alla “Crocifissione e Morte di Nostro Signore”

Con i misteri dolorosi cerchiamo di comprendere la profondità dell’amore che Dio ha per noi riflettendo su quello che gli è costato per salvarci e redimerci. Sentiamo questo dolore e questa contrizione ancora più profondamente quando ci immedesimiamo in Maria e vediamo la Passione attraverso i suoi occhi.

 

I misteri Luminosi (Giovedì)

Attraverso i misteri Luminosi, meditiamo sugli eventi del ministero pubblico di Gesù:

  1. la sua rivelazione come Figlio Prediletto del Padre al Battesimo nel Giordano,
  2. il suo primo miracolo pubblico alle Nozze di Cana,
  3. la sua Proclamazione del Regno di Dio,
  4. la Trasfigurazione di Gesù,
  5. e l’ Istituzione del sacramento dell’Eucaristia all’Ultima Cena.

Papa Giovanni Paolo II scrisse: “In questi misteri, tranne che a Cana, la presenza di Maria rimane sullo sfondo… Ma la funzione che svolge a Cana accompagna, in qualche modo, tutto il cammino di Cristo. La rivelazione, che nel Battesimo al Giordano è offerta direttamente dal Padre ed è riecheggiata dal Battista, sta a Cana sulla sua bocca, e diventa la grande ammonizione materna che Ella rivolge alla Chiesa di tutti i tempi: “Fate quello che vi dirà”.

 

I misteri Gloriosi (Mercoledì, Domenica)

Nei misteri Gloriosi, meditiamo sui miracoli grandiosi che avvengono dopo la morte di Gesù. Questi eventi mostrano come Gesù sia veramente chi dice di essere: il Figlio di Dio.

  1. Con questi misteri sperimentiamo la gioia di Cristo risorto e ci mettiamo dei panni di quello che Maria e i primi discepoli hanno vissuto (La risurrezione).
  2. Mentre preghiamo, vediamo l’Ascensione di Gesù al cielo
  3. e la discesa dello Spirito Santo nella Pentecoste.

Gli ultimi due misteri, pur non essendo esplicitamente menzionati nelle Scritture, derivano da centinaia di anni di tradizione basati su passi dell’Apocalisse e del Cantico dei Cantici.

  1. Celebriamo la grazia e il ruolo che Gesù ha conferito a sua madre. (L’Assunzione
  2. l’Incoronazione di Maria), e preghiamo che un giorno possiamo andare anche noi dove va Maria.

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Ci prepariamo a celebrare la settimana santa aiutati da due preghiere delle chiese della Riforma: dalla liturgia delle chiese luterane di Francia e quella delle chiese riformate svizzere.

 

iturgia delle chiese luterane di Francia: “Agnello di Dio”

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,
sii propizio a noi.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,
dichiarati in nostro favore.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,
donaci la pace.
Il tuo abbandono volontario alla morte
ci riveli il mistero del tuo amore.
La tua forma insanguinata
sia sempre presente ai nostri occhi.
Le tue lacrime e le tue grida di angoscia
ci consolino nelle nostre pene e nei nostri dolori.
Le tue braccia stese sulla croce
siano aperte per accoglierci.
La tua corona di spine ci insegni
la natura del tuo Regno.
Le tue mani trafitte ci mostrino
dove sono scritti i nostri nomi.
Le tue labbra morenti
parlino di pace ai nostri cuori.
Il tuo corpo martoriato e il tuo sangue prezioso
ci nutrano per la vita eterna.
Le tue sofferenze e la tua morte cruenta
rimangano profondamente impresse nei nostri cuori.
Amen.

 

Liturgia delle chiese riformate svizzere: “Veneriamo la tua passione”

Signore Gesù Cristo,
che per la nostra salvezza ti sei abbassato,
tu che sei morto e sei stato sepolto,
ti celebriamo, o dispensatore di vita,
e veneriamo la tua passione, la tua morte e il tuo seppellimento.

Quando tutto ciò che era stato scritto su di te fu compiuto,
ti hanno calato dalla croce e deposto in un sepolcro.
Il tuo corpo riposava in sicurezza
poiché Dio non ha abbandonato la tua vita nel soggiorno dei morti;
non ha lasciato che il suo amato veda la corruzione.

Agnello di Dio senza difetto e senza macchia,
noi ti benediciamo per tutte le sofferenze di cui ti sei caricato:
per le lacrime che hai pianto,
per le afflizioni che hai sopportato,
per le parole che hai pronunciato dall’alto della croce,
per la lotta che hai combattuto nella tua passione contro le potenze delle tenebre
e per la vittoria che hai riportato sui tormenti della morte e del soggiorno dei morti.

Quando noi dovremo passare nella valle dell’ombra della morte,
non temeremo alcun male, poiché tu sei con noi.
Ci farai conoscere il sentiero della vita.
Presso di te si è saziati di gioia;
alla tua destra ci sono delizie senza fine.

Per questo noi ti magnifichiamo, ti celebriamo, ti cantiamo,
o Cristo che doni la vita,
tu che regni con il Padre e lo Spirito santo
un solo Dio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Salvatore del mondo, ci hai riscattati con il tuo sacrificio sulla croce;
umilmente ti imploriamo: soccorrici, Signore, e salvaci.
Amen.

Casa parrocchiale

Piazza don Carlo Matteoni, 9
Segreteria: da lunedì a giovedì
dalle ore 16,00 alle ore 19,00

tel. 0583 414082

 

Contatti

Don Agostino te. 353 4594727

Don Luigi tel. 345 3095444

Don Samuele tel. 333 3885531

Suore San Giuseppe te. 351 9283022

 

S.Messe festive

Sabato e vigilia delle feste:
ore 17,00 chiesa San Pancrazio

ore 18,00 chiesa d Marlia

Domenica   

ore 10,30 chiesa di Marlia
ore 11,00 chiesa di Matraia

 

 

S.Messe feriali

Cappella S. Emilia   
ore 08,15: Lodi    ore 08,30: S. Messa   
(no mercoledì e sabato)
 
Confessioni:     sabato ore 17,30

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