20 OTTOBRE 2024: CANONIZZAIONE DI ELENA GUERRA

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Elena Guerra

(1835 - 1914)

Venerabilità:

- 26 giugno 1953

- Papa  Pio XII

Beatificazione:

- 26 aprile 1959

- Papa  Giovanni XXIII

Canonizzazione:

- 20 ottobre 2024

- Papa  Francesco

-Ricorrenza:

11 aprile

- 11 aprile

Fondatrice della Congregazione delle Oblate del Santo Spirito, dette Suore di Santa Zita; si dedicò alla meditazione della Parola di Dio e allo studio dei Padri della Chiesa. Dopo un pellegrinaggio compiuto a Roma con il padre, nacque in lei il desiderio di consacrarsi a Dio

VITA  E  OPERE

Nascita, infanzia e gioventù

Elena Guerra nacque a Lucca, Italia, il 23 giugno 1835 da genitori appartenenti alla nobiltà locale e fin da piccola ricevette, insieme ai due fratelli, una buona educazione.

Dopo la Cresima, impartitale a otto anni, senza che nessuno la guidasse, avvertì una specialissima devozione verso lo Spirito Santo: «Da allora», scriverà più avanti, «quando mi trovavo in chiesa per la novena di Pentecoste, mi sembrava di essere in paradiso».

Dopo la prima Comunione, ottenne di potersi accostare all’Eu­caristia tutti i giorni, sempre più attratta dall’amore verso Dio. In famiglia un suo fratello si stava preparando al sacerdozio ed Elena avrebbe voluto anch’essa partecipare alle lezioni dei professori che il papà faceva venire in casa per istruire il figlio, ma la mamma vi si oppose, consentendole di imparare musica, pittura e ricamo.

Tuttavia lei, frequentando di nascosto le lezioni date al fratello e sottraendo ore al sonno, completò la propria istruzione imparando anche il latino.

Nel 1856 dava vita al “Giardinetto di Maria” e successivamente alle “Amicizie spirituali”, due forme di aggregazione femminile laicale che consentivano un reciproco aiuto spirituale tra le giovani; iniziative che precorrevano profeticamente i metodi moderni del­l’Azione Cattolica: le ascritte, infatti, dovevano impegnarsi a vivere integralmente la vita cristiana. L’anno seguente però Elena fu colpita da una grave malattia che la costrinse ad una lunga immobilità.

Dopo aver recuperato la salute, chiese di essere ammessa tra le Dame di Carità, che visitavano i poveri e i malati a domicilio; e quando a Lucca imperversò il colera, col consenso dei propri familiari si recava a trovare i malati, curandoli e confortandoli con le parole della fede.

 Nel cammino di maturazione spirituale, si concentrò soprattutto su temi ascetici e sui cardini della sua spiritualità: lo Spirito Santo, il Cenacolo, la Pente­coste. La rattristava il fatto di dover constatare che la maggior parte dei cristiani trascurava la devozione al Paraclito e per questo nel 1865 scrisse un opuscolo dal titolo “Pia Unione di preghiere allo Spirito Santo” per ottenere la conversione degli increduli, e diffuse la pratica delle sette settimane in preparazione alla Pentecoste; infine, nel 1889 fece stampare la novena intitolata “Nuovo Cenacolo” per suscitare «un generale ritorno dei fedeli allo Spirito Santo».

 Convinta della funzione della stampa come servizio fonda­men­tale per la Chiesa, la Guerra pubblicò numerosi scritti su problemi riguardanti le donne – spose, fidanzate, lavoratrici domestiche – e sulla scuola, per indirizzare insegnanti e alunni verso una cultura cristiana.

 Elena educò alla vita cristiana parecchie centinaia di giovani, tra le quali anche santa Gemma Galgani, la quale chiese di entrare nella nascente comunità, ma vi dovette poi rinunciare a causa di una forte crisi che ne aveva minato la salute in seguito alla morte della madre, del fratello Gino, seminarista a cui era legatissima, e del padre, oltre che per una pesante crisi economica che aveva colpito la famiglia.

 Le opere

Nel 1870, tornata da un pellegrinaggio compiuto a Roma con suo padre, Elena si sentì spinta a fondare un gruppo di Adoratrici del SS. Sacramento, ma ne fu dissuasa dal suo direttore spirituale, il gesuita padre Venanzi; successivamente, dopo aver letto la biografia di Sant’Angela Merici, volendo fare qualcosa per l’educazione della gioventù, ottenne dai suoi di fare un po’ di scuola ad alcune ragazze povere in casa di una Dama di Carità. Poi, con l’aiuto del parroco della cattedrale di Lucca, nel dicembre 1872 aprì una scuola privata per le figlie della borghesia e della nobiltà lucchese; l’opera, dopo alcune difficoltà, si consolidò e con il gruppo delle compagne che si erano unite a lei per svolgere questo tipo di apostolato, fondò l’Istituto di Santa Zita, formato da donne che inizialmente non facevano vita comunitaria ma si dedicavano all’istruzione e all’edu­cazione delle fanciulle.

 Per una decina d’anni dovette affrontare l’incom­prensione dei lucchesi, del clero e dello stesso Arcivescovo Arrigoni, nonché della sua famiglia. Nel 1882, lasciata la propria casa, in un palazzo acquistato coi fondi avuti in seguito alla divisione del patri­monio familiare, iniziò la vita di comunità con quelle che furono chiamate Oblate dello Spirito Santo. Successivamente, tramite Mons. Giovanni Volpi, Vescovo ausiliare di Lucca, scrisse a Papa Leone XIII esortandolo a indurre i vescovi e, tramite loro, i parroci a preparare i fedeli alla festa di Pentecoste con una novena possibil­mente predicata. Il Pontefice capì l’importanza di questo appello e con un “Breve” del 5 maggio 1895 esortò tutti i vescovi del mondo a fare questa novena per il ritorno dei dissidenti alla vera Chiesa. Suor Elena istituì poi l’associazione del “Cenacolo Permanente” e ne informò nuovamente il Papa, il quale con l’enciclica Divinum illud Munus del 9 maggio 1897 raccomandava esplicitamente ai fedeli la devozione allo Spirito Santo.

 Cinque mesi dopo, Egli ricevette in udienza privata Elena. Questa dal canto suo, avendo constatato che purtroppo il clero pareva poco interessato ad attuare quanto Leone XIII aveva racco­mandato, moltiplicò gli opuscoli per richiamare i parroci e i fedeli a questa devozione, e finanziò allo stesso scopo “missioni al popolo” in varie parti d’Italia. Anche stavolta il Pontefice appoggiò l’iniziativa, raccomandando con forza ai parroci di celebrare la novena di Pentecoste «tutti gli anni per il ritorno all’unità di tutti i credenti».

Gli ultimi anni

 Arrivò però anche l’ora delle tenebre. Tra il 1905 e il 1906 da alcune sue consorelle furono lanciate, contro di lei, accuse di cattiva amministrazione: le si imputava di dilapidare il patrimonio dell’Istituto con le sue pubblicazioni.

Le autorità ecclesiastiche la indussero a dimettersi da superiora e le proibirono di dare alle stampe altri scritti. Ella si dimise, obbedendo umilmente e offrì la propria vita per il bene della Chiesa. Nel suo diario scrisse: «È bello operare il bene, ma rimanere fermi per volere altrui, lasciarsi legare le mani senza ribellarsi, congiungen­dole in un supremo atto di adorazione e di perfetta adesione al volere di Dio, è opera ancor più sublime, è un trasformare la più umiliante situazione nell’azione più perfetta che possa fare la creatura».

 Gli ultimi tre anni Elena li trascorse nell’alternarsi di malattie e di dolori che ne provocarono la morte 1’11 aprile 1914. Era il Sabato Santo e la Fondatrice, dopo che si era fatta vestire, scese dal letto, baciò la terra e ripeté ad alta voce: «Credo!».

Le sue spoglie mortali riposano a Lucca nella cappella delle Oblate dello Spirito Santo, dove erano state traslate nel 1928.

"ITER" DELLA CAUSA

In vista della Beatificazione

Il consolidarsi della fama di santità portò nel 1930 all’apertura della Causa della sua Beatificazione con la celebrazione prima del Processo Informativo Ordinario negli anni 1930-1932 e poi di quello Apostolico negli anni 1939-1940, svolti nella Curia diocesana di Lucca. La validità giuridica degli atti di tutti i processi veniva riconosciuta il 13 aprile 1945.

Dopo aver superato positivamente l’iter canonico nelle cause di beatificazione e canonizzazione vigente in quel tempo, nel 1953 veniva pubblicato il decreto sull’eroicità delle virtù di Elena Guerra.

In vista della sua Beatificazione sono stati sottoposti alla valutazione della S. Congregazione dei Riti due presunti miracoli sui quali è stato regolarmente raccolto il materiale probatorio nel corso del Processo Apostolico celebrato nella Curia diocesana di Lucca, dichiarato valido il 16 ottobre 1953.

Concluso positivamente l’iter dell’approvazione dei due miracoli, il 26 aprile 1959 San Giovanni XXIII ha elevato Elena Guerra all’onore degli altari: era questa la prima beatificazione del suo pontificato.

In vista della Canonizzazione

La Postulazione della Causa presentò al Dicastero delle Cause dei Santi il caso della sopravvivenza e della successiva guarigione rapida, globale e duratura di un signore del Brasile da trauma cranico-encefalico gravissimo, sospetta morte cerebrale, complicanze sistemiche quali polmonite ed epatite. L’evento si verificò nel 2010.

La validità giuridica dell’Inchiesta diocesana celebrata nel 2013 presso la Curia diocesana di Uberlândia in Brasile fu riconosciuta con decreto del Dicastero delle Cause dei Santi il 9 luglio 2015.

Il 1° giugno 2023 la Consulta Medica ha dichiarato l’inspie­gabilità scientifica del caso.

Il giorno 9 gennaio 2024 si è riunito il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi per discutere gli aspetti teologici del presunto miracolo. All’unanimità è stato espresso parere affermativo, ravvisando così nell’evento in esame un miracolo operato da Dio per intercessione della Beata Elena Guerra.

I Padri Cardinali e Vescovi, nella Sessione Ordinaria del successivo 9 aprile hanno giudicato il caso in esame un vero miracolo attribuito all’intercessione della Beata.

Infine, Sua Santità Francesco ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare il Decretum super miraculo il 13 aprile 2024.

 

 

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S.Messe festive

Sabato e vigilia delle feste:
ore 17,00 chiesa San Pancrazio

ore 18,00 chiesa d Marlia

Domenica   

ore 10,30 chiesa di Marlia
ore 11,00 chiesa di Matraia

 

 

S.Messe feriali

Cappella S. Emilia   
ore 08,15: Lodi    ore 08,30: S. Messa   
(no mercoledì e sabato)
 
Confessioni:     sabato ore 17,30

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