Nel messaggio per la Giornata dei poveri” che si terrà domenica 13 Novembre, papa Francesco propone tre percorsi per vivere la solidarietà responsabile.
Il primo è quello di rifiutare ogni forma di “rilassatezza” cioè quella “condizione culturale frutto di un esasperato secolarismo che rinchiude le persone all’interno di una muraglia senza più senso di responsabilità sociale, con l’illusione di vivere un’esistenza felice ma di fatto effimera e senza fondamento”.
Il secondo percorso è quello di assumere la solidarietà come forma di impegno sociale e cristiano: “La solidarietà è proprio questo: condividere il poco che abbiamo con quanti non hanno nulla, perché nessuno soffra. Più cresce il senso della comunità e della comunione come stile di vita e maggiormente si sviluppa la solidarietà…”.
Infine, ricorda il papa, “c’è una povertà che rende ricchi. La vera ricchezza non consiste nell’accumulare «tesori sulla terra», ma piuttosto nell’amore vicendevole che ci fa portare i pesi gli uni degli altri così che nessuno sia abbandonato o escluso”.
Questo obiettivo, portare i pesi gli uni degli altri, ha spinto e spinge ancora oggi molti volontari a impegnarsi nella “Mensa di Solidarietà” di Marlia, promossa da don Fulvio e iniziata il 13 novembre 2012.
Essa è nata come espressione di una comunità che si impegnava ad offrire un piatto caldo a chi ne aveva bisogno. Prima le macchine—e poi il pulmino acquistato per quello scopo - hanno permesso di condividere le ansie, le speranze, la vita degli ospiti che ogni lunedì e martedì ricevevano il cibo “alla mensa”.
“Abbiamo iniziato con 30 coperti a sera, adesso ne serviamo 80 e più,” riferisce una delle volontarie. Attualmente - dopo che la Caritas Diocesana ha convogliato le varie mense nei locali di S. Paolino a Lucca - non diamo solo la cena ma distribuiamo pane, latte, marmellata e biscotti per la colazione, aiutiamo anche persone con problemi medici, diamo farmaci per cure (con prescrizione medica) forniamo coperte e giubbotti per l'inverno. Ascoltiamo e cerchiamo di aiutare”. Fieri di questo cammino.