Il prefazio della seconda domenica di Quaresima annuncia brevemente il Mistero che celebriamo; il Signore “dopo aver dato ai discepoli l’annuncio della sua morte, sul santo monte manifestò la sua gloria”: è l’evento della Trasfigurazione nella quale Gesù manifesta svelatamente il suo essere figlio di Dio e Salvatore.
Nel nostro itinerario di riappropriazione del battesimo ricevuto da piccoli, questa è la domenica in cui ci troviamo a vivere il secondo momento del discernimento: dopo aver riconosciuto con l’aiuto dello Spirito santo quali sono le nostre tentazioni che, come fantasmi, si interpongono tra noi e Dio, in questa domenica sia condotti a scoprire la bellezza della Vita Cristiana. Per il battesimo ricevuto anche il nostro volto rispende come quello di Gesù; inseriti in Cristo e nella Chiesa sappiamo di essere stati “chiamati con una vocazione santa, ….secondo il suo progetto e la sua grazia” (2Tm 1,9).
E’ vero che tante volte sbagliamo obiettivo, pecchiamo e falliamo miseramente; tuttavia, in questa domenica, la Trasfigurazione è come il raggio di luce per chi vuole convertirsi; è un confrontarsi con Cristo modello di vita nuova con l’impegno di accogliere i valori nuovi dell’essere cristiano; riappropriamoci perciò delle Beatitudini che costituiscono lo scenario radioso che si apre per chi decide di vivere come discepolo di Gesù.
Le Beatitudini non sono per persone pavide, accartocciate e ripiegate su se stesse: sono offerte a chi vuole vivere in pienezza la propria esistenza; sono Dono per vivere un amore offerto a tutti, una preghiera filiale a Dio come Padre, un servizio permanente e generoso agli altri, un annuncio gioioso di speranza per la vita eterna. Leggiamole sul vangelo, viviamole!
Non siamo degli illusi: coloro che noi chiamiamo “Beati” e “Santi” testimoniano questa possibilità. Seguiamo il loro esempio