La preghiera è uno scambio di amore, non uno scambio dovuto, commerciale. La preghiera nasce dall’esperienza dell’incontro e non dal bisogno: non è come quando ho fame allora mangio, ho sete allora bevo, ho sonno allora dormo.
La preghiera è relazione. Possiamo vivere anche senza, ma che vita è? Un vivacchiare, un morire lentamente. La preghiera è esperienza di essere amato, così come sei. Non è qualcosa da sapere o fare per fare… È esperienza che qualcuno mi ama e si fida di me! Quando ci si sente amato e con la fiducia “addosso”, si può fare tutto e affrontare tutte le difficoltà della vita.
Nel dialogo notturno con Nicodemo, Gesù comunica, in poche parole, l'essenziale della fede: “Dio ha tanto amato il mondo”. È una cosa sicura, una cosa già accaduta, una certezza centrale: Dio è l'amante che ti salva. Parole decisive, da riassaporare ogni giorno e alle quali aggrapparci sempre. Parole che ci sono state dette dal battesimo: “Tu sei il mio prediletto, in te mi sono compiaciuto” (Mc 1,11). Dio crede in ognuno di noi e tutto possiamo grazie al suo amore e alla sua fiducia.
Accettare questo Amore mi porta a guardare l'esistenza da una prospettiva nuova, da un pertugio aperto nel cielo, per vedere cosa è effimero e cosa invece è eterno.
Imparo allora ad accettare l’altro così com’è, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti; a stargli vicino non solo nei momenti di gioia, ma anche in quelli di difficoltà; sarò disposto a rinunciare a qualcosa di importante per il bene altrui; darò loro attenzioni (e non solo regali), disposto anche a rinunciare a lui pur di vederlo felice. E, come dice Papa Francesco,: “La famiglia è il luogo dove si impara ad amare e ad uscire da se stessi”.
Amare significa inoltre mettere cuore e passione in ciò che si fa; gioire dei successi altrui prima ancora che dei propri.
E allora… usiamo il tempo trascorso in famiglia, con gli amici, a scuola, nello sport… per allenarci sempre più a far nostro lo stile di Gesù che, in fatto di Amore incondizionato e gratuito, è stato ed è un vero campione!