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“Al termine di questo anno liturgico è opportuno un breve bilancio del lavoro svolto: ci aiuta a non dimenticare, ma soprattutto a rilanciarci avanti per un impegno rinnovato.
In questi giorni, lo scorso anno, ancora eravamo in pieno COVID; dopo la pausa estiva riprendevano le contaminazioni e si iniziavano i primi vaccini. Sembra molto tempo, ora che siamo un po’ più  “liberi”, eppure era soltanto qualche mese fa.

L’atteggiamento primario che ci ha guidato nei mesi trascorsi è stato quello di consolidare la nostra Comunità parrocchiale “Lungo la Fraga”. In primo luogo abbiamo iniziato gli incontri del neo-formato Consiglio Pastorale che ha approfondito, nel tempo, il Programma Pastorale e le Linee Sinodali permettendo anche una maggiore conoscenza tra i vari componenti.

Nel contempo si è dipanata, giorno dopo giorno, la trama delle celebrazioni liturgiche, della formazione e della catechesi. Non possiamo dimenticare, a questo proposito, la celebrazione unitaria del Corpus Domini a S. Pancrazio e la Festa della Madonna del Rosario a Marlia, la formazione per gli adulti con le catechesi sul “Credo” nei mesi di novembre/dicembre ‘21, gli incontri per i genitori, il “mini-campo” con i ragazzi di Matraia e quello all’Alpe di S. Antonio con i cresimandi ed altri ragazzi delle medie. E già prima si era vissuto l’avvicinamento tra gruppi di adolescenti con gli incontri di formazione e la partecipazione all’udienza del Papa a Roma il giorno di Pasquetta.

Spostando leggermente lo sguardo consideriamo l’attività dell’Oratorio ANSPI “Giovanni Paolo II”; gli auguri di Natale, la festa di Carnevale e quella della Comunità con l’inaugurazione del DAE l’11 giugno, il GREST estivo alla luce del “Piccolo Principe” hanno costituito l’ordito che ha permesso a ragazzi, adulti e famiglie di relazionarsi e rendere più consistenti i legami di conoscenza e, perché no? di amicizia intessuti di spirito comunitario e cristiano. A questo hanno contribuito anche i vari incontri di festa e cene conviviali organizzate in tutte le frazioni della Comunità, da Ciaciana, a S. Pancrazio, a Matraia, a Marlia.
“Normale amministrazione?”. No! Semmai un progressivo percorso che rende uniti, solidali, migliori e...un po’ più cristiani! 

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“Non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta”.
Le parole di Gesù ci colpiscono direttamente: ai nostri giorni non solo assistiamo con sgomento alla caduta e al dissolvimento di pietre, abitazioni e monumenti a causa delle calamità naturali, ma anche ci rendiamo conto che il nostro mondo spirituale si va sgretolando. Nel giro di poche generazioni abbiamo cambiato abitudini, modi di pensare e cambiare; e non sempre in meglio. La litigiosità, il rancore, la guerra e le devastazioni sembrano crescere a dismisura.
Se poi vi aggiungiamo le malattie e le pandemie che ampliamo a profusione, ci rendiamo conto di essere in una società frantumata e, pure noi, sbriciolati.

“Ma non è subito la fine”: “con la vostra perseveranza salvate la vostra vita”.
C'è un modo per continuare a vivere: essere perseveranti. Cosa vuol dire ce lo spiega papa Francesco: “La perseveranza è “pazienza”; “è la capacità di sopportare, portare sopra le spalle, di rimanere fedeli, anche quando il peso sembra diventare grande, insostenibile, e saremmo tentati di giudicare negativamente e di abbandonare tutto e tutti”. 
Ci rendiamo conto del maschio, dunque, ma non possiamo avvilirci e rassegnarci: è necessario essere “pazienti”; per imparare ad “attraversare” - come si dice - il male fisico o spirituale che ci avvolge per dirigerci verso l'incontro con qualcuno che ci accoglie. Solo Dio può donare perseveranza e pazienza.
Tutti noi allora, cogliamo l'occasione che ci è offerta settimanale: un'occasione con la proposta mensile a un'occasione di adorazione mensile eucaristica con cadenza, il terzo mercoledì.
E' il tempo offerto a tutti, giovani e adulti, di “stare davanti al Signore” per avere “consolazione”, per avere cioè –ed è ancora Francesco che ce lo ricorda- “la grazia di cogliere e mostrare in ogni situazione, anche in quelle maggiormente segnate dalla delusione e dalla sofferenza, la presenza e l'azione compassionevole di Dio”. Solo Lui è perseverante nell'amore con noi, non si stanca di amarci, è perseverante, sempre ci ama, si prende cura di noi “ricoprendo le nostre ferite con la carezza della sua bontà e della sua misericordia, cioè ci consola, non si stanca di consolarci”. Perché non provarci?

 

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Nella  festa di tutti i Santi, che celebriamo il 1 Novembre, la Chiesa ha inteso raccogliere in un unico giorno il ricordo di tutti i nostri Santi, con particolare attenzione a quella “immen-sa moltitudine che nessuno può contare” di cui parla l’Apocalisse: sono i Santi non procla-mati che andiamo a visitare in questi giorni nei nostri cimiteri; gente che ha vissuto le Beatitudini con semplicità e, il più delle volte, nel nascondimento.

Sono i santi “della porta accanto”, come papa Francesco ha scritto nella lettera dedicata alla santità, Gaudete et exsultate; una santità radicata nel primato dell’amore di Dio per noi che, di conseguenza, chiede una risposta da parte nostra: servire e dare la vita.

E’ una santità “fattibile”, semplice, non impossibile Ricordiamo le parole di Francesco: «Sei una consacrata o un consacrato? Sii santo vivendo con gioia la tua donazione. Sei sposato o sposata? Sii santo e santa amando e prendendoti cura di tuo marito o di tua moglie, come Cristo ha fatto con la Chiesa…», e via dicendo immaginando un lavoratore, un genitore, una nonna o nonno, un’autorità. La santità insomma non è per poche anime elette: «Proviamoci anche noi: non è chiusa la strada della santità, è universale, è una chiamata per tutti noi, incomincia con il Battesimo». C’è spazio per ognuno.

Il giovane Agostino d’Ippona, in un momento di svolta per la sua vita, in cui l’esempio di uomini e donne che avevano preso seriamente il cammino della santità l’aveva scosso e messo di fronte alla sua “vita a metà” e alla sua incapacità di tagliare i ponti con quello che non gli consentiva di cominciare a seguire fino in fondo Gesù, si domandava. “Non potrai tu ciò di cui sono capaci questi uomini e queste donne?” (Confessioni 8, 11, 27).

“Perché non io?”. Se siamo onesti sentiamo che in tutti abita la nostalgia alla santità ed è un richiamo alla gioia, alla pace del cuore; risveglia in noi il desiderio di non perderci in cose inutili, di non gettare via tempo prezioso, di puntare in alto. Dio crede in noi più di quanto noi non crediamo in noi stessi.  

 

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"Mi sarete testimoni", "fino ai confini della terra" e "riceve-rete la forza dallo Spirito Santo". Sono queste per il Papa le tre espressioni-chiave che riassumono i tre fondamenti della vita e della missione dei discepoli. La chiamata di tutti i cristiani a testimoniare Cristo, infatti "è il punto centrale, il cuore dell’insegna-mento di Gesù ai discepoli in vista della loro missione nel mondo. Tutti i discepoli saranno testimoni di Gesù grazie allo Spirito Santo che riceveranno: saranno costituiti tali per grazia. Ovunque vadano, dovunque siano - commenta così papa Francesco– l’identità della Chiesa è evangelizzare".
La Giornata Missionaria Mondiale che oggi celebriamo chiama tutti in causa. Anche noi. Ce lo ricordano due testimoni lucchesi: padre Angelo Orsucci e suor Arcangela Orsetti; lontani nel tempo, ma vicini per la testimonianza.

Padre Angelo (Lucca, 1573 - Nagasaki, 1622) è  nato nel Palazzo Orsucci, in pieno centro storico in via Guinigi. Giunto in Giappone, dopo aver predicato il vangelo nella clandestinità, il 10 settembre 1622 fu arso vivo vicino Nagasaki insieme ad altri preti e laici, tra cui donne, anziani e bambini. I cristiani che riuscirono a rimanere in Giappone tramandarono la fede in famiglia, con piccole comunità, ma vissero nascostamente: è il fenomeno dei Kakure Kirishitan (cristiani nascosti) che, senza preti, coltivarono la fede nel Vangelo di Gesù per 250 anni.

Più vicina a noi è suor Arcangela Orsetti, originaria di Marlia, della Congregazione delle suore di san Giuseppe dell’Ap-parizione, che vive da 52 anni ad Aleppo in Siria, dove con le sue consorelle gestisce l’ospedale Saint Louis.
In quanto straniere, le suore avevano la possibilità di lasciare il Paese, «come del resto la nostra superiora ci aveva chiesto. Ma all’unanimità – racconta suor Arcangela - abbiamo deciso di rimanere, per essere solidali con chi soffriva e con chi, in quel momento più che mai, aveva bisogno del nostro aiuto. Essere rimaste durante tutto il periodo del conflitto è stata una forte testimonianza per la popolazione. Musulmani e cristiani non smettono ancora oggi di ringraziarci, dicendoci: “La vostra presenza è stata e continua ad essere per noi una forza, una speranza, un conforto”. Ma noi abbiamo messo semplicemente in pratica le parole di Gesù: “Non c’è amore più grande che donare la vita per coloro che amiamo”. E noi amiamo questo popolo, dove Lui ci ha mandato per servire e per donare tutto quello che abbiamo».

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INCONTRI DI CATECHESI A MARLIA

2a elementare:  accoglienza domenica 13/11; incontro catechesi il 03/12; incontro per genitori e ragazzi il 26/11; accensione dell’albero all’oratorio il 17/12

3 elementare:     il sabato ogni 15 giorni dalle ore 14,45 iniziando dal  15/10;

incontro per genitori  e ragazzi: sabato 26/11; accensione dell’albero 17/12

4 e 5 elementare: il sabato ogni 15 giorni dalle ore 14,45 iniziando dal 22/10

incontro per genitori e ragazzi: sabato 3/12; accensione albero 17/12

1 media: il sabato ogni 15 giorni dalle ore 14,45 iniziando dal 22/10

2 media: il sabato ogni 15 giorni dalle ore 14,45 iniziando dal  29/10

3 media: il giovedì ogni 15 giorni dalle ore 18,30 dal 20/10

L’incontro genitori e ragazzi per le medie sarà sabato 3/12.

 

INCONTRI DI CATECHESI A MATRAIA

1 e 2 elementare: sabato ogni 15 giorni cominciando dal 22/10

3-5 elementare/1 media il sabato tutte le settimane dal 22/10

2/3 media il venerdì ogni 15 giorni dalle 21,00 cominciando dal 21/10

Incontri per i genitori  da programmare.

Ci auguriamo che lo sforzo per educare i ragazzi alla fede sia sostenuto dalla volontà di tutti.
Un ringraziamento particolare a chi dona tempo e competenza in questo impegno

 

Casa parrocchiale

Piazza don Carlo Matteoni, 9
Segreteria: da lunedì a giovedì
dalle ore 16,00 alle ore 19,00

tel. 0583 414082

 

Contatti

Don Agostino te. 353 4594727

Don Luigi tel. 345 3095444

Don Samuele tel. 333 3885531

Suore San Giuseppe te. 351 9283022

 

S.Messe festive

Sabato e vigilia delle feste:
ore 17,00 chiesa San Pancrazio

ore 18,00 chiesa d Marlia

Domenica   

ore 10,30 chiesa di Marlia
ore 11,00 chiesa di Matraia

 

 

S.Messe feriali

Cappella S. Emilia   
ore 08,15: Lodi    ore 08,30: S. Messa   
(no mercoledì e sabato)
 
Confessioni:     sabato ore 17,30

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