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In questa Settimana Santa, sorgente del nostro essere  cristiani, giorno dopo giorno, siamo condotti a partecipare alla Morte del Signore per vivere la sua Risurrezione.

Nel Lunedì, Martedì e Mercoledì contempliamo Gesù Salvatore assieme al Mistero del tradimento e del peccato dell’uo-mo. Giuda Iscariota ne è l’immagine eloquente.

Al Giovedì Santo celebriamo l’istituzione dell’Eucaristia e del Ministero Ordinato (i Presbiteri) assieme al comando del Signore sulla carità fraterna. Il nostro sguardo vada all’apostolo Pietro, l’apostolo generoso e fragile a cui Gesù ha affidato la sua Chiesa, nonostante i suoi vacillamenti e cadute.

Nel Venerdì Santo la Chiesa - tutti noi - con la meditazione della Passione del suo Signore e sposo e con l’adorazione della croce commemora la sua origine dal fianco di Cristo, che riposa sulla croce, e intercede per la salvezza di tutto il mondo. Con l’apostolo Giovanni chiediamo che Maria, affidata a tutti noi come dolcissima Madre ci sostenga nella perseveranza e nella fede.

Il Sabato,giorno del grande silenzio, con Maria chiediamo che tutta l’umanità sofferente sperimenti la Risurrezione.

La Veglia Pasquale è tutta un tripudio di luce e di canto, di Speranza accolta e di Vita annunciata: “il Signore della Vita era morto; ma ora, vivo, trionfa!”. Con Maria di Magdala lasciamo srotolare via le bende del dubbio, del dolore, della non-accoglienza per incamminarci sulla strada dell’incontro e dell’ac-compagnamento, come è avvenuto ai discepoli di Emmaus.

E poi la Domenica “giorno radioso e splendido del trionfo di Cristo!”. L’Alleluia ripetuto in continuazione ci dirige verso nuovi orizzonti: la Vita che risorge non può essere trattenuta; da ciascuno si espande al creato e a tutte le creature per comunicare vita, gioia e speranza. E’ il Mistero di una Chiesa missionaria annunciata nei 50 giorni di Pasqua da celebrare con la vita.

Non lasciamoci sfuggire il Dono prezioso dell'incontro con il Signore che viene a noi attraverso le celebrazioni sacramentali. Esse sono la sorgente della nostra salvezza

 

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Abbiamo iniziato la quaresima ricercando una maggiore consapevolezza del battesimo ricevuto da piccoli e questo ci ha condotti ad incontrare Gesù, sorgente di Vita e Luce per la nostra esistenza: la samaritana e il cieco nato ci hanno narrato di questa loro esperienza. Oggi incontriamo Lazzaro di Betania e, da lui e dalle sorelle, Marta e Maria, siamo accompagnati a riconoscere Gesù “Risurrezione e Vita”.
La nostra esperienza di discepoli è simile alla loro.

“Signore, colui che tu ami è malato, è debole, sta per morire” hanno detto le sorelle al Signore e lui, Gesù, quando ha trovato Lazzaro già da quattro giorni nel sepolcro, ha gridato. “Lazzaro vieni fuori!”. Il suo grido è simile a quanto annunciava il profeta: “Riconoscerete che io sono il Signore quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri”.
Tutta la nostra vita, a pensarci bene, è segnata dalla “debolezza” della malattia, quella spirituale, anzitutto. Sperimentiamo la fatica, la delusione e la sofferenza e non siamo capaci, spesso, di uscire da queste strettoie. Confondiamo la morte con la vita, ci lasciamo avvolgere dalle bende delle nostre sicurezze e dalle scelte sbagliate, sprofondiamo in sepolcri che non donano riposo, ma inquietudine, scontento e rimorso. Contiamo sulle nostre forze facendo a meno di Dio e degli altri, lasciando pianto e dolore sulle nostre macerie.


C’è bisogno allora di fratelli e sorelle che implorino il Signore: “Colui che tu ami è malato. Vieni! Tu sei Risurrezione e Vita!”. Occorre anche che risuoni per noi il grido ”Vieni fuori!”. Abbandona le tue false sicurezze, le offese, le calunnie, l’emargi-nazione dei poveri... Entra in contatto con la Vita! E’ il Signore Gesù il tuo Salvatore!
Rigenerati dall’acqua e dallo Spirito santo nel Battesimo siamo stati inseriti in Cristo, divenendo figli di Dio nella Chiesa; quella Chiesa che con il sacramento della Penitenza, confessione e perdono delle colpe rinnova per noi la Grazia battesimale.


Accogliamo la Vita Pasquale celebrando questo Sacramento: in maniera comunitaria venerdì prossimo, oppure singolarmente nella settimana santa!. Esso è per noi garanzia di Vita!

 

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Siamo “venuti alla luce” all’inizio della nostra esistenza e abbiamo bisogno di luce per orientarci nel cammino. La luce è essenziale per continuare a vivere. E’ vita.
           Non si tratta solo di luce materiale; nei nostri atteggiamenti, nel percorso che conduciamo assieme agli altri, per decifrare e indirizzare i nostri pensieri, i sentimenti e gli atteggiamenti occorre essere “illuminati” se non vogliamo proseguire a casaccio, con il rischio di farci del male.
Ed oggi, noi incontriamo la “Luce”: Gesù, il Signore che viene a dissipare le tenebre della nostra esistenza. Come è avvenuto per il cieco di cui ci parla il vangelo, anche per noi, con il battesimo, è avvenuta una “nuova creazione”: ci è stata offerta la possibilità di decifrare il corso dell’esistenza alla luce di Gesù e, ogni giorno, possiamo superare le tenebre che continuamente rischiano di avvolgerci. Occorre luce infatti per saperci orientare fra le scelte della vita, non possiamo scegliere a casaccio secondo i nostri impulsi. Avviene talvolta di essere avvolti nella tenebra più oscura perchè il male irrompe nella vita e sperimentiamo la fragilità fisica, l’incostanza dei sentimenti, il vortice di impulsi sregolati che sempre di più trascinano nel profondo, privandoci, ci sembra, di ogni possibilità di recupero.
E’ in quei momenti che possiamo invocare la Luce; impariamo a farlo accompagnati da S. Agostino che afferma: “Stimolato a rientrare in me stesso, sotto la tua guida, entrai nell'intimità del mio cuore, e lo potei fare perché tu ti sei fatto mio aiuto (cfr. Sal 29, 11). Entrai e vidi con l'occhio dell'anima mia, … una luce inalterabile sopra il mio stesso sguardo interiore e sopra la mia intelligenza. Non era una luce terrena e visibile che splende dinanzi allo sguardo di ogni uomo. Direi anzi ancora poco se dicessi che era solo una luce più forte di quella comune, o anche tanto intensa da penetrare ogni cosa. Era un'altra luce, assai diversa da tutte le luci del mondo creato. […] Era la luce che mi ha creato. E se mi trovavo sotto di essa, era perché ero stato creato da essa. Chi conosce la verità conosce questa luce”.
Anche noi lasciamoci illuminare dal Signore Gesù: nei nostri sentimenti, nei nostri amori, nelle nostre scelte. 

 

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Il prefazio della seconda domenica di Quaresima annuncia brevemente il Mistero che celebriamo; il Signore “dopo aver dato ai discepoli l’annuncio della sua morte, sul santo monte manifestò la sua gloria”: è l’evento della Trasfigurazione nella quale Gesù manifesta svelatamente il suo essere figlio di Dio e Salvatore.


Nel nostro itinerario di riappropriazione del battesimo ricevuto da piccoli, questa è la domenica in cui ci troviamo a vivere il secondo momento del discernimento: dopo aver riconosciuto con l’aiuto dello Spirito santo quali sono le nostre tentazioni che, come fantasmi, si interpongono tra noi e Dio, in questa domenica sia condotti a scoprire la bellezza della Vita Cristiana. Per il battesimo ricevuto anche il nostro volto rispende come quello di Gesù; inseriti in Cristo e nella Chiesa sappiamo di essere stati  “chiamati con una vocazione santa, ….secondo il suo progetto e la sua grazia” (2Tm 1,9).


E’ vero che tante volte sbagliamo obiettivo, pecchiamo e falliamo miseramente; tuttavia, in questa domenica, la Trasfigurazione è come il raggio di luce per chi vuole convertirsi; è un confrontarsi con Cristo  modello di vita nuova con l’impegno di accogliere i valori nuovi dell’essere cristiano; riappropriamoci perciò delle  Beatitudini che costituiscono lo scenario radioso che si apre per chi decide di vivere come discepolo di Gesù.


Le Beatitudini non sono per persone pavide, accartocciate e ripiegate su se stesse: sono offerte a chi vuole vivere in pienezza la propria esistenza; sono Dono per vivere un amore offerto a tutti, una preghiera filiale  a Dio come Padre, un servizio permanente e generoso agli altri, un annuncio gioioso di speranza per la vita eterna. Leggiamole sul vangelo, viviamole!


Non siamo degli illusi: coloro che noi chiamiamo “Beati” e “Santi” testimoniano questa possibilità. Seguiamo il loro esempio

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La Quaresima e il Tempo Pasquale sono — ci ricorda l’Arcivescovo nella sua Lettera Pasquale — un periodo di Novanta giorni per riscoprire il tesoro della fede, fino a decidere di nuovo, con rinnovata convinzione ed entusiasmo, di appartenere a Cristo e alla Chiesa, facendo del Vangelo e della persona di Gesù la luce e la forza delle decisioni quotidiane, in ogni campo dell’esistenza. Come fare?
La liturgia domenicale è quest’anno (ciclo A) particolarmente efficace nel riproporre un cammino catecumenale e mistagogico che riprende il kerygma (annuncio fondamentale) della fede: la Veglia pasquale ne è il fulcro e la Pentecoste il punto di arrivo. La quaresima sarà bene dedicarla a smascherare le false “parole di vita” che ci allontanano da Dio e dalla comunità, rendendoci tristi, poiché non rispondono ai bisogni profondi di felicità e di pienezza; il tempo pasquale sarà propizio per riscoprire la bellezza dell’esistenza in Cristo e nella Chiesa, dono da vivere e da condividere con semplicità e allegria.
Fissare in questo modo lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento (Eb 12,2), sarà favorito anche dalla conoscenza del nugolo di testimoni (Eb 12,1) che incarnano la bellezza e la fecondità umana della scelta di fede. In ogni comunità ci sono o si conoscono persone e situazioni, di ieri e di oggi, capaci di mostrare come l’adesione a Cristo e alla Chiesa conduca a pienezza di vita e felicità. Non bisogna scomodare i grandi personaggi: si possono porre in evidenza anche i “santi della porta accanto”: i genitori che crescono con amore i figli, gli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, i malati che non perdono la speranza, le religiose anziane che continuano a sorridere, […] quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio (cf GeE 7 )
Le nostre proposte parrocchiali  saranno orientate in tal senso.

 

Casa parrocchiale

Piazza don Carlo Matteoni, 9
Segreteria: da lunedì a giovedì
dalle ore 16,00 alle ore 19,00

tel. 0583 414082

 

Contatti

Don Agostino te. 353 4594727

Don Luigi tel. 345 3095444

Don Samuele tel. 333 3885531

Suore San Giuseppe te. 351 9283022

 

S.Messe festive

Sabato e vigilia delle feste:
ore 17,00 chiesa San Pancrazio

ore 18,00 chiesa d Marlia

Domenica   

ore 10,30 chiesa di Marlia
ore 11,00 chiesa di Matraia

 

 

S.Messe feriali

Cappella S. Emilia   
ore 08,15: Lodi    ore 08,30: S. Messa   
(no mercoledì e sabato)
 
Confessioni:     sabato ore 17,30

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